Le risorse consentiranno la compensazione per lavori già realizzati e l’avvio di nuovi cantieri finanziati dal PNRR e dal PNC
31/03/2023
6958
31/03/2023 – Per professionisti e imprese in difficoltà per l’aumento dei prezzi in edilizia sono in arrivo, complessivamente, quasi 930 milioni di euro.
Le fonti di finanziamento sono due: il Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche e il Fondo per l’avvio delle opere indifferibili.
Aumento prezzi in edilizia, le compensazioni per i lavori del secondo semestre 2022
Con il DM 2 marzo 2023 del Ministero delle Infrastrutture è stata comunicata l’approvazione delle istanze di compensazione, presentate dalle Stazioni Appaltanti, relative alle lavorazioni, eseguite e contabilizzate dal 1° agosto 2022 al 31 dicembre 2022, nell’ambito di opere finanziate da PNRR e PNC, i lavori per cui sono stati nominati commissari straordinari e le opere non prioritarie.
In tutto, fino al 31 gennaio 2023, termine per la presentazione delle istanze, sono arrivate 484 richieste e ne sono state accolte 419, per un totale di quasi 114 milioni di euro.
Le risorse saranno erogate dal Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche.
Aumento prezzi materiali edili, la preassegnazione per opere da avviare nel 2023
È stato pubblicato anche il DM 13 marzo 2023 del Ministero dell’Economia e delle Finanze con la preassegnazione di quasi 816 milioni per gli interventi degli Enti locali, finanziati dal PNRR e dal PNC.
In questo caso, le risorse provengono dal Fondo per l’avvio delle opere indifferibili e sono destinate all’avvio delle gare nel 2023.
Circa 801 milioni sono destinati all’avio delle opere finanziate dal PNRR e quasi 15 milioni andranno invece alle opere finanziate dal PNC.
Ricordiamo che il Fondo per le opere indifferibili ha una dotazione di 10 miliardi di euro per il 2023 ed è nato per consentire la pubblicazione di gare sulla base di prezzi aggiornati. Per gli Enti locali, l’accesso al Fondo è regolato con una preassegnazione aggiuntiva e automatica, pari al 10% dell’importo del decreto di assegnazione delle risorse. Gli Enti locali devono poi confermare la preassegnazione.
A seguito delle conferme, il Mef ha quindi emanato il DM 13 marzo 2023.
Aumento prezzi in edilizia, meccanismo lento
L’obiettivo dei due decreti è evitare il rallentamento delle opere pubbliche. Il meccanismo richiede però dei mesi prima che le imprese coinvolte nei lavori ricevano effettivamente le risorse.
Nel caso del Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche, le Stazioni Appaltanti hanno presentato domanda a fine gennaio. Il Mit ha riconosciuto (o in qualche caso rifiutato) le risorse aggiuntive dopo due mesi. Le risorse poi dovranno essere effettivamente erogate e solo allora le Stazioni Appaltanti potranno girare alle imprese le somme necessarie alla compensazione dell’aumento dei prezzi dei materiali.
Per quanto riguarda le opere da avviare, le risorse sono state stanziate dalla Legge di Bilancio per il 2023. Le regole per l’accesso al Fondo sono state definite all’inizio di marzo e le preassegnazioni sono state definite adesso. Ci vorranno poi i tempi tecnici per bandire le gare.
Gli operatori del settore hanno spesso lamentato che il meccanismo per la revisione dei prezzi, introdotto a causa degli eccezionali rincari dei materiali edili, è troppo lento.
Una possibile soluzione è in arrivo con il nuovo Codice Appalti, che ha introdotto la clausola di revisione dei prezzi obbligatoria. La revisione scatterà automaticamente, sulla base dei dati Istat, per variazioni dei costi maggiori del 5% dell’importo complessivo e coprirà l’80% della variazione.