Avete acquistato da poco una casa con classe energetica G o F? Entro il 2033 tutti gli immobili dovranno avere la classe energetica D.
Se avete acquistato da poco una casa in classe G o F, o avete già una casa che appartiene a questa classe dovete sapere che il testo del parlamento europeo sulla riqualificazione energetica di tutti gli edifici pubblici e privati prevede che per il 2030. Tutti gli immobili dovranno garantire la classe energetica E ed entro il 2033 la classe energetica D.
È un maxi piano di ristrutturazione europeo che avverrà in 7 anni, per gli edifici pubblici la scadenza è nel 2027. Si tratta di un grande passo in avanti verso le transizione energetica, anche per gli edifici in Europa sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas serra dell’intero continente e rappresentano il 40% del consumo di energia finale.
Riqualificare le abitazioni è però una aumento delle spese per i cittadini. Quindi è utile conoscere quali sono i lavori che bisogna fare per rientrare nella classe giusta. Al momento esiste un modo di risparmiare su questi lavori, si tratta del Superbonus.
Come risparmiare sui lavori di riqualificazione
Al momento è possibile risparmiare sui lavori di riqualificazione delle case con il Superbonus al 90% che permette di rientrare nelle spese da sostenere. Tuttavia per ottenere l’intera agevolazione bisogna fare il salto di due classi, quindi dalla F si arriverà alla D.
Dipende dal tipo di casa e per questo motivo capiamo quali interventi assicurano il passaggio di classe. Per esempio installare schermature solari, sostituire infissi, coibentare il tetto, installare un impianto termico più efficiente e gestire i consumi con sistemi domotici.
Per arrivare alla classe A dovrete effettuare lavori di ristrutturazione esterni dell’immobile, rispettare le norme antisismiche e isolare con un cappotto termico spesso 10 cm. Chi certifica la classe energetica? L’attestato di prestazione energetica, l’APE deve essere compilato e rilasciato da un esperto qualificato quindi un architetto o un ingegnere.
Quali deroghe sono previste? Dalla direttiva verranno esclusi tutti gli edifici dal valore storico e architettonico, tutti i luoghi di culto e anche le seconde case che vengono usate per meno di 4 mesi all’anno e anche gli immobili autonomi con una superficie calpestabile inferiore ai 50 metri quadri.
Se il vostro comune vi impedisce di fare il cappotto esterno perché la casa occuperebbe una parte di strada pubblica, potete comunque procedere con i lavori a prescindere dalle regole grazie alla deroga per l’installazione di cappotto termico esterno, che viene espressa dal decreto efficienza energetica del 2020.
Quindi se garantirete almeno una riduzione del 10% di dispersione del calore della vostra casa non dovrete considerare nei computi la determinazione dei volumi, delle altezze, delle superficie e dei rapporti di copertura della vostra casa.