Per tanto tempo le case prefabbricate sono state sinonimo di costruzioni standardizzate e basiche. Tuttavia, oggi, le case prefabbricate moderne sono perfetti esempi di tecniche costruttive all’avanguardia, spazi domestici in grado di garantire il massimo comfort, abbinando spese economiche e tempi rapidi di consegna. Scopriamo i migliori esempi di edilizia modulare per tutti i gusti e tutte le tasche.
Nonostante gli incredibili (e, per certi versi, inimmaginabili) progressi fatti dall’edilizia modulare negli ultimi anni, non mancano le opzioni per acquistare delle case prefabbricate economiche, senza rinunciare a comfort e design. E, per dare un’idea di quanto siano diffuse ormai le case prefabbricate, basti pensare che anche su Amazon è possibile acquistare alcuni modelli a partire da 18.000 euro.
Amazon
Inoltre, esistono anche modelli personalizzabili e modulabili a seconda delle proprie esigenze. Spesso, infatti, potrebbe esserci bisogno di uno spazio aggiuntivo per una casa indipendente con tanto spazio a disposizione. Un classico esempio è la cabina NKN-18 di Nokken, che con i suoi 18 m2 si distingue per un approccio all’avanguardia e rivoluzionario, ma anche per la versatilità grazie a opzioni e accessori personalizzabili (a partire da meno di 50.000 euro).
Nokken
A proposito di aggiungere spazio esterno, magari in un giardino, la soluzione ideale potrebbe essere una mini casa prefabbricata in grado di integrarsi con l’immobile principale. E non mancano nemmeno i modelli su ruote, per portare un ambiente aggiuntivo e multifunzionale anche in vacanza. Il marchio francese Baluchon, ad esempio, ha progettato e realizzato un modello specifico adatto a questa situazione, si tratta di Casa Mirasol e costa circa 83.000 euro.
Baluchon
Case prefabbricate sostenibili
Ma una delle principali caratteristiche delle case prefabbricate, che anche la più preziosa, è la sostenibilità, a maggior ragione in un’epoca in cui l’impatto ambientale riveste un’importanza centrale. E, per restare in tema di spazi aggiuntivi da piazzare in giardino, vi parliamo di Cosmic One, una piccola casetta da giardino autosufficiente, con un elevato isolamento termico e che ottiene energia grazie al tetto ricoperto di pannelli fotovoltaici.
Cosmic Buildings
Proseguendo sulla scia di abitazioni modulari trasportabili, non possiamo non parlare del progetto innovativo realizzato dallo studio di architettura Woonpioniers con la Sprout Ruben & Marjolein House, situata a Olst, che mette in risalto l’uso di materiali naturali ed elementi prefabbricati, tra cui un volume aperto che ricorda una serra. La struttura principale è stata realizzata in legno e il suo isolamento è in canapa, in linea con la ricerca di materiali biologici.
Jonah Samyn
Ma non solo dimensioni limitare, perché anche i vip amano investire in una casa prefabbricata. Il premio Oscar Robert Downey Jr., ad esempio, è proprietario di una casa prefabbricata a Malibu, in California. Lussuosa e sostenibile, con una superficie di circa 370 mq, è valutata più di 13 milioni. L’architetto dietro questa spettacolare e sorprendente opera è Nicolò Bini, figlio del famoso designer industriale italiano Dante Bini.
Coleman-Rayner
Case prefabbricate che si montano in poco tempo
Un altro dei vantaggi delle case prefabbricate moderne, rispetto alle abitazioni realizzate con l’edilizia tradizionale, riguarda i tempi di realizzazione e consegna. Basti pensare che anche per una meravigliosa villa con piscina possono bastare 7 giorni per la realizzazione. È il caso di Casa Hemeroscopium, residenza del suo stesso architetto, Antón García-Abril, co-fondatore di Ensamble Studio, uno studio di architettura con sede a Madrid di respiro internazionale.
Ensamble Studio
Si tratta di una casa prefabbricata in cemento, per cui la costruzione e il montaggio hanno richiesto solo sette giorni grazie all’utilizzo di elementi prefabbricati. La casa ha due piani. Nella prima si trova la zona giorno: sala da pranzo, soggiorno e cucina. Al piano superiore invece si trova la zona notte e le rispettive camere da letto.
E se una settimana vi sembra troppo e non avete voglia di aspettare, sul mercato si trovano anche modelli di case prefabbricate che si montano in appena due giorni. Stiamo parlando di LumiPod, un modulo prefabbricato progettato dall’azienda francese LUMICENE. Quando è chiusa è un accogliente rifugio, completamente immerso nel paesaggio circostante. Ma con un semplice gesto, la struttura cancella ogni barriera tra interno ed esterno, regalando un’esperienza senza eguali.
LUMICENE
Ma non è tutto. Uno dei progetti più innovativi nel panorama internazionale è la “casa pieghevole” della startup lettone Brette Haus. Questa piccola abitazione di 28 m2 è si ripiega in un cubo per un facile trasporto su camion o su rotaia e può essere montata in circa tre ore, compreso il collegamento alle utenze. Con un costo di 56.200 euro, rappresenta un’opzione conveniente e pratica.
Coinvolgerà l’80% delle Abitazioni e Alleggerirà le Pratiche Comunali
Un’attesa significativa circonda il piano “Salva-casa”, un insieme di nuove norme che il Ministero delle Infrastrutture sta per introdurre. Questo piano è volto a liberare i Comuni da un ingente volume di richieste di regolarizzazione, mettendo al contempo a norma abitazioni con lievi irregolarità, sia interne che esterne.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dopo aver consultato varie associazioni di categoria, presenterà il pacchetto di norme al Consiglio dei Ministri, previsto per venerdì 24 maggio. L’obiettivo del decreto, annunciato dal vicepremier ad aprile, è sanare tutte le piccole irregolarità edilizie come soppalchi, verande, tramezzi e pareti in cartongesso, che interessano quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano, secondo uno studio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Questo intervento mira a regolarizzare ciò che è stato costruito in deroga alla legge del “doppio conforme”, che impone il rispetto delle norme vigenti sia al momento della costruzione sia attualmente. Le opposizioni si preparano a una dura battaglia contro ciò che definiscono “un condono”, ma Salvini ha smentito questa interpretazione.
Dettagli sugli “Abusi” Oggetto della Sanatoria
Il Ministero delle Infrastrutture ha anticipato i principali punti della sanatoria:
– Irregolarità formali dovute a incertezze interpretative della normativa vigente. – Irregolarità edilizie interne a singole unità immobiliari, come tramezzi e soppalchi. – Irregolarità che potevano essere sanate all’epoca dell’intervento ma non sono più sanabili oggi a causa delle attuali norme del “doppio conforme”. – Cambio di destinazione d’uso tra categorie omogenee di immobili.
Questi indirizzi sono stati elaborati sulla base delle proposte raccolte durante precedenti riunioni e sono stati presentati durante una riunione al MIT, alla presenza del vicepremier Salvini e del DIPE (Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica), insieme a circa 50 tra istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore.
Obiettivi del Piano: Tutela dei Piccoli Proprietari e Tempi Certi
Il piano “Salva-casa” mira a tutelare i piccoli proprietari immobiliari che, in molti casi, attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni, impedendo loro di ristrutturare o vendere le proprie case. Inoltre, si punta a ridurre il carico di lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie. Per garantire una maggiore efficienza amministrativa, si prevede di intervenire sulle procedure per fornire ai cittadini risposte certe e rapide.
Chi Potrà Usufruire del “Salva-casa”?
Il piano “Salva-casa” permetterà di accedere alla sanatoria a chi non ha comunicato dettagli edilizi consentiti dalle leggi vigenti al momento della costruzione. Tuttavia, le opere antecedenti al 1977, anno della legge Bucalossi, non saranno incluse nella sanatoria. Modifiche come la divisione di una stanza o la costruzione di un bagno aggiuntivo, considerate irregolarità oggi, saranno regolarizzate. Il decreto non includerà la regolarizzazione dei piani di rigenerazione urbana di Milano. Inoltre, le tolleranze costruttive saranno aumentate rispetto all’attuale soglia del 2%, e saranno regolarizzate anche le difformità parziali, purché non incidano sulla struttura dell’edificio. Anche l’ampliamento di finestre e balconi e le tende da esterno rientreranno nella sanatoria.
La Posizione di Confedilizia
Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, ha accolto positivamente l’approdo del decreto in Consiglio dei Ministri, definendolo “una buona notizia“. Secondo Spaziani Testa, questo consentirà finalmente di valutare nel merito un testo su cui si è molto discusso. L’associazione dei proprietari immobiliari darà un giudizio favorevole se il testo rifletterà quanto illustrato durante la riunione del 4 aprile al Ministero delle Infrastrutture: un provvedimento mirato a risolvere le numerose situazioni che ostacolano la commerciabilità degli immobili a causa di piccole irregolarità.
Con il piano “Salva-casa”, il governo mira a regolarizzare una vasta parte del patrimonio immobiliare italiano, offrendo ai cittadini la possibilità di mettere in regola le proprie abitazioni e snellendo al contempo il lavoro degli uffici tecnici comunali.
Inaugurato nel centro finanziario cinese, ospiterà la nuova sede dell’East China Electronic Power Design Institute. L’edificio è stato realizzato dallo studio guidato dall’architetto di fama internazionale Marco Casamonti
Palazzo di 16 piani a Shanghai, firmato da studio italiano Architettura
Roma, 20 aprile 2024 – Un palazzo di 16 piani caratterizzato da una lunga rampa di 1 km in corten posizionata nella facciata ovest, percorso di accesso ai vari piani. E’ questa la nuova opera realizzata nel centro finanziario di Shanghai firmato dallo studio fiorentino Archea Associati guidato dell’architetto di fama internazionale Marco Casamonti. L’edificio, inaugurato stamani, ospita la nuova sede dell’East China Electronic Power Design Institute. Marco Casamonti è noto per essere tra le altre cose autore del Viola Park, della cantina Antinori nel Chianti Fiorentino recentemente considerata la più bella del mondo, del nuovo stadio nazionale e della torre di Tirana, e che sta ultimando il Kiss bridge in Vietnam.
La magnifica rampa del palazzo a Shanghai realizzato dallo studio fiorentino Archea Associati
Il progetto di Shanghai
Il progetto mira a integrare le varie funzioni all’interno di un unico blocco in cui tutte le esigenze funzionali sono centralizzate, rendendo il progetto più economico ed efficiente. L’intervento ha voluto rispettare la scena esistente e rispondere alle caratteristiche del sito, tenendo conto del paesaggio urbano e dei requisiti di pianificazione generale. L’immobile si affaccia su due strade principali della città di Shanghai: Wuning Road a est e Zhongshan North Road (Inner Ring Elevated) a sud, posizione che gli conferisce il potenziale per diventare un punto di riferimento cittadino. Il progetto mantiene due ingressi su Wuning Road utilizzati uno come accesso principale e l’altro come entrata secondaria per il traffico veicolare e pedonale. Elemento caratterizzante dell’intero edificio è la lunga rampa (1 km) della facciata ovest che costituisce un percorso di accesso ai vari piani, mentre due rampe a ovest e sud-est conducono ai garage sotterranei.
Il palazzo ospita la nuova sede dell’East China Electronic Power Design Institute
L’ edificio si sviluppa su sedici livelli fuori terra per una superficie di 50.000 mq e due piani interrati di 25.000 mq per un totale di 75.000 metri quadrati. I primi piani ospitano molteplici funzioni: reception, sale riunioni, area espositiva, palestra, sala conferenze, archivio. I piani intermedi sono open space destinati ad aree di lavoro, mentre gli ultimi piani sono adibiti a uffici direzionali e sale riunioni. Il tetto, invece, ha funzione più ricreativa grazie alla presenza di un piccolo bar e di un giardino.
Il primo passo da fare è proprio quello di prendere l’importante decisione di costruire una casa, investendo denaro, ma anche tempo e pazienza. Chiaramente, per realizzare questo sogno è necessario il terreno ideale su cui costruire.
Il Terreno se non se ne possiede uno è necessario procedere con la ricerca e l’acquisto di un lotto edificabile. Secondo passo è quello di coinvolgere un architetto anche in questa prima fase, così da avere un valido supporto in fase di valutazione.
Per ogni terreno, è importante verificare l’edificabilità, ovvero la possibilità di costruire al suo interno un edificio. Si deve effettuare una verifica della situazione catastale ed eventualmente procedere con una rettifica urbanistica o catastale. Tra le informazioni più importanti da conoscere c’è l’indice di edificabilità, ovvero la volumetria massima consentita per le costruzioni su quel terreno.
La scelta dell’architetto per costruire casa
Come detto, fin dal principio, per costruire casa è utile appoggiarsi a dei tecnici professionisti, da scegliere attentamente visto che saranno per tutto il tempo i nostri principali interlocutori. Scegliere l’architetto per costruire casa, infatti, è importante e per farlo con attenzione.
È importante ricordare che il progettista avrà il compito di tradurre in realtà i nostri desideri e le nostre idee, trasformandoli in qualcosa di fattibile e facendo coincidere bisogni, budget e fattibilità.
Un professionista di questo tipo può affiancare i committenti che intendono costruire casa fin dall’inizio, aiutandoli anche nella valutazione e nella scelta del terreno. Per questo è importante anche l’opinione personale che ci si fa della persona che si ha di fronte. C’è empatia? Trasmette fiducia? Ha idee e proposte che ci piacciono? A tutto ciò, chiaramente si aggiungono i costi e la tipologia di servizi offerti.
Quanto costa costruire una casa?
Definire un costo preciso per costruire una casa, anche se su un terreno di proprietà, non è semplice, in quanto concorrono differenti fattori da considerare. Oltre ai costi di progettazione, i permessi necessari per la costruzione, l’allacciamento alle utenze, ci sono spese variabili che dipendono dai materiali scelti, dalla tipologia e dalle dimensioni dell’abitazione. Per chiarezza, in questo paragrafo riassumiamo tutti i principali aspetti da considerare quando ci si sta chiedendo quanti soldi siano necessari per costruire una casa da zero.
Una volta trovato l’architetto, è importante definire un programma progettuale e richiedere un preventivo di parcella, così da aver chiaro fin da subito il costo della costruzione della casa.
Questa fase è forse la più importante e delicata, in quanto stabilisce se si possa o meno proseguire con il progetto. Il consiglio è quello di intraprendere i lavori solo ed esclusivamente se si è finanziariamente “coperti”, tenendo in considerazione che qualsiasi imprevisto può far lievitare i costi preventivati. Definire un prezzo realistico e significativo per chi intende costruire casa non è semplice, perché possono esserci molte differenze tra diversi progetti a causa di dimensioni, tecnologie e materiali scelti.
Andando per ordine, però, uno dei primi costi da valutare è quello relativo all’acquisto del terreno, che in base alle zone in cui ci si trova può essere compreso tra i 100 e i 600 euro al metro quadro. Anche i permessi necessari a costruire casa hanno un costo: la concessione edilizia è generalmente sottoposta agli Oneri di Urbanizzazione e al Costo di Costruzione, che mediamente possono variare dai 60 ai 150 euro al metro quadro.
Prima di iniziare a costruire sarà necessario procedere con gli scavi e il movimento della terra, operazione che può costare per un edificio medio 150/180mq. anche fino a 30.000 euro.
Bisogna considerare anche l’allacciamento delle utenze, la cui cifra può variare dai 1.500 ai 4.000 euro. A tutto ciò si sommano i costi di progettazione e le parcelle di eventuali altri professionisti, come il geologo. Il compenso del professionista varia chiaramente a seconda del progetto che vogliamo realizzare e delle mansioni che intendiamo affidargli, che possono andare dalla progettazione alla direzione dei lavori.
Sommando tutti i costi sostenuti per costruire una casa (ad eccezione del terreno) è possibile fare una stima indicativa di massima che oscilla tra i 1.800 e 2.300 euro al mq.
Come si costruisce una casa: progetto preliminare e progetto esecutivo
Le prime fasi sono quelle progettuali, durante le quali la responsabilità è affidata ufficialmente ai professionisti scelti, che inizieranno con il lavoro di progettazione della casa.
Progetto preliminare per costruire casa
Inizialmente, verrà eseguito un progetto preliminare, ossia una prima ipotesi alla realizzazione del computo di massima e della stima dei costi delle opere da realizzare. Grazie al progetto preliminare il committente ha la possibilità di confrontarsi su ogni scelta con il progettista, rivedere la definizione degli spazi di ogni ambiente e farsi un’idea di quali altri professionisti verranno coinvolti, dall’impresa di costruzione agli artigiani per le finiture. Il progetto preliminare può subire modifiche per varie ragioni, come banalmente la necessità di ridurre i costi. Una volta giunti ad una soluzione soddisfacente ed economicamente sostenibile per il committente, si procederà alla stesura del progetto definitivo.
A questo punto un tecnico abilitato, che generalmente è l’architetto che ha eseguito i progetti, produce tutta la documentazione tecnica da presentare in Comune e presso altri enti interessati, al fine di ricevere tutte le approvazioni per procedere con l’esecuzione dei lavori.
Realizzazione del progetto esecutivo per costruire casa
Nel frattempo, si procederà anche alla realizzazione del progetto esecutivo, con il quale si dovranno definire nel dettaglio anche i materiali, gli impianti e le varie opere di finitura, sempre con una attenta valutazione del costo di costruzione relativo ad ogni alternativa. Il progetto esecutivo vedrà definito in modo dettagliato anche le strutture e le tecnologie scelte per la costruzione della casa, a seconda che sia in cemento armato, legno o Acciaio.
Scegliendo i materiali si dovranno considerare i costi, ma anche la qualità e le prestazioni garantite da ciascuno, la sostenibilità e l’efficienza energetica, cercando sempre il miglior compromesso possibile ed evitare che un materiale economico che conviene oggi, non diventi poi causa di spese future per manutenzioni, riparazioni e sostituzioni. Per la scelta di materiali e fornitori è importante richiedere sempre diversi preventivi.
Sicurezza sismica ed efficienza energetica: requisiti progettuali irrinunciabili Costruire casa significa anche realizzare un edificio che assicuri il massimo comfort per chi lo vive, che rispetti l’ambiente e che sia del tutto sicuro. Mentre sul patrimonio esistente è necessario agire a posteriori e “correggere” ciò che non funziona, in una nuova costruzione la sicurezza sismica.
l’efficienza energetica e la sostenibilità sono veri e propri criteri progettuali, da considerare fin dal principio. Una casa sostenibile ed efficiente è un vantaggio sia per l’ambiente, che per i proprietari, in quanto elevate prestazioni assicurano risparmio nel tempo sui costi di gestione e manutenzione dell’edificio.
La sostenibilità deve essere ricercata fin dal progetto preliminare quando si decide di costruire casa, ma è scegliendo poi ogni dettaglio che ci si potrà fare un’idea concreta dei risultati raggiunti.
Cosa succede quando inizia il cantiere
Oltre alla redazione del progetto, è fondamentale poter contare su tutte le maestranze necessarie a portare avanti ed eseguire il progetto. Tra queste c’è, sicuramente, l’impresa di costruzioni a cui affidare i lavori.
Nella fase di redazione del contratto con l’impresa di costruzioni scelta, si definiscono aspetti come la nomina del direttore dei lavori, i tempi di consegna, eventuali penali relative ai ritardi e un capitolato con dei prezzi unitari utile al pagamento in fase di avanzamento dei lavori. Molto spesso può essere necessario provvedere a preparare il terreno prima di iniziare i lavori, ad esempio ripulendolo di rocce o altri ostacoli per gli scavi.
Fatto questo, si è pronti per iniziare con la costruzione della casa, che partirà dallo scavo e dalla realizzazione delle fondamenta, le basi dell’abitazione. Seguiranno le strutture portanti e poi i tamponamenti, l’isolamento, le partizioni interne, gli impianti e gli infissi e per finire le finiture.
Solo in un’ultima fase si provvederà a realizzare tutte le finiture, posando i pavimenti, sanitarii e così via. Durante tutte le fasi di cantiere per costruire casa, i tecnici che hanno seguito il progetto affiancheranno i committenti per far fronte alle ultime scelte da prendere e ad eventuali imprevisti e/o problematiche.
Il progetto Masaryčka è ispirato alle guglie dorate di Praga vecchia. 28 mila metri quadrati. Sette piani nella sezione orientale e nove piani nell’estremità occidentale con spazi dedicati ad uffici e negozi. Facciata progettata per offrire schermatura solare e gestione intelligente dei consumi puntano alla LEED Platinum.
Rimodellare il paesaggio urbano di Praga, integrando antichità e modernità in una zona nevralgica come la storica stazione ferroviaria di Masaryk. Sono i principali requisiti del progetto Masaryčka sviluppato dallo studio di architettura Zaha Hadid Architects che punta ad essere un moderno punto di riferimento per la città.
Sviluppato su una superficie di 28 mila metri quadrati, il progetto è alto sette piani nella sezione orientale e nove piani nell’estremità occidentale, accogliendo spazi per uffici e negozi. Come anticipato, una caratteristica fondamentale del progetto di Masaryčka è la sua integrazione con la vicina stazione ferroviaria. Uno sforzo progettuale che crea una nuova piazza pubblica, che sovrasta parzialmente i binari ferroviari, migliora l’accessibilità ai binari stessi e stabilisce percorsi pedonali tra Florenc e Hybernská.
Ispirato alle guglie della città vecchia
Il progetto degli architetti di Zaha Hadid ha rivitalizzato un sito abbandonato da tempo. Adiacente ai binari ferroviari, il progetto Masaryčka prende il posto di uno vecchio parcheggio, sostituendolo con una nuova piazza che funge da porta d’ingresso alla città per i passeggeri che scendono dai treni regionali e nazionali, così come da chi arriva dall’aeroporto internazionale di Praga.
Così come previsto dal masterplan, Masaryčka instaura un dialogo visivo con il centro storico di Praga, distante appena un chilometro.
Il progetto è ispirato alla “città dorata delle 100 guglie” e per questo il design incorpora una facciata in cui trovano spazio alette esterne colororo che si alternano ad elementi orizzontali e verticali, particolarmente evidente nella facciata occidentale di fronte alle guglie della parte più vecchia. Una scelta progettuale dalla duplice funzione: la prima, più tecnica, consente alle alette di schermare l’interno degli edificio dalla luce solare, mentre la seconda, puramente estetica, collega visivamente l’edificio al centro storico.
Non solo design, ma attenzione alla sostenibilità
Masaryčka è un progetto che presta attenzione alla sostenibilità, tanto da puntare alla certificazione LEED Platinum. L’edificio presenta una facciata a doppio isolamento, capace di ottimizzare la diffusione della luce naturale all’interno.
Una serie di terrazze forniscono accesso diretto agli spazi esterni e ai giardini pensili comuni con vista panoramica sulla città.
I sistemi di gestione intelligente monitorano e regolano i controlli ambientali, riducendo il consumo di energia. L’impegno del progetto verso la responsabilità ambientale si estende alle iniziative ecologiche che lo circondano. Attorno all’edificio verranno piantate specie locali che saranno irrigate mediante la raccolta dell’acqua piovana.
Questa scelta permette di trasformare la via Na Florenci in un viale alberato dove poter trascorrere del tempo in un contesto verde e piacevole. Durante la realizzazione di Masaryčka si è data priorità a fornitori locali e materiali ad alto contenuto riciclato, in linea con gli obiettivi per il carbonio incorporato e operativo fissati al 2025 dalla RIBA 2030 Climate Challenge, l’iniziativa lanciata dalla Royal Institute of British Architects per aiutare gli architetti a progettare seguendo un percorso attento al clima.
Può sembrare banale da dire, ma il primo vero passo da fare è proprio quello di prendere l’importante decisione di costruire una casa, investendo denaro, ma anche tempo e pazienza. Chiaramente, per realizzare questo sogno è necessario il terreno ideale su cui costruire.
Questo significa che o se ne possiede uno o è necessario procedere con la ricerca e l’acquisto di un lotto. Nel secondo caso, il consiglio è quello di coinvolgere un architetto anche in questa prima fase, così da avere un valido supporto in fase di valutazione.
Per ogni terreno, è importante verificare l’edificabilità, ovvero la possibilità di costruire al suo interno un edificio. Si deve effettuare una verifica della situazione catastale ed eventualmente procedere con una rettifica urbanistica o catastale. Tra le informazioni più importanti da conoscere c’è l’indice di edificabilità, ovvero la volumetria massima consentita per le costruzioni che insistono su quel terreno.
La scelta dell’architetto per costruire casa
Come detto, fin dal principio, per costruire casa è utile appoggiarsi a dei tecnici professionisti, da scegliere attentamente visto che saranno per tutto il tempo i nostri principali interlocutori. Scegliere l’architetto per costruire casa, infatti, è importante e per farlo è possibile affidarsi al passaparola e alla ricerca online. Ma una volta individuati i possibili professionisti, come si sceglie quello più adatto alle proprie esigenze?
Innanzitutto, il consiglio è quello di chiedere di vedere altri progetti realizzati, meglio se della stessa tipologia di ciò che si deve effettuare, ovvero altri edifici residenziali. È importante ricordare che il progettista avrà il compito di tradurre in realtà i nostri desideri e le nostre idee, trasformandoli in qualcosa di fattibile e facendo coincidere bisogni, budget e fattibilità.
Un professionista di questo tipo può affiancare i committenti che intendono costruire casa fin dall’inizio, aiutandoli anche nella valutazione e nella scelta del terreno. Per questo è importante anche l’opinione personale che ci si fa della persona che si ha di fronte. C’è empatia? Trasmette fiducia? Ha idee e proposte che ci piacciono? A tutto ciò, chiaramente si aggiungono i costi e la tipologia di servizi offerti.
Quanto costa costruire una casa?
Definire un costo preciso per costruire una casa, anche se su un terreno di proprietà, non è semplice, in quanto concorrono differenti fattori da considerare. Oltre ai costi di progettazione, i permessi necessari per la costruzione, l’allacciamento alle utenze, ci sono spese variabili che dipendono dai materiali scelti, dalla tipologia e dalle dimensioni dell’abitazione. Per chiarezza, in questo paragrafo riassumiamo tutti i principali aspetti da considerare quando ci si sta chiedendo quanti soldi siano necessari per costruire una casa da zero.
Una volta trovato l’architetto, è importante definire un programma progettuale e richiedere un preventivo di parcella, così da aver chiaro fin da subito il costo della costruzione della casa.
Questa fase è forse la più importante e delicata, in quanto stabilisce se si possa o meno proseguire con il progetto. Il consiglio è quello di intraprendere i lavori solo ed esclusivamente se si è finanziariamente “coperti”, tenendo in considerazione che qualsiasi imprevisto può far lievitare i costi preventivati. Definire un prezzo realistico e significativo per chi intende costruire casa non è semplice, perché possono esserci molte differenze tra diversi progetti a causa di dimensioni, tecnologie e materiali scelti.
Andando per ordine, però, uno dei primi costi da valutare è quello relativo all’acquisto del terreno, che in base alle zone in cui ci si trova può essere compreso tra i 400 e i 600 euro al metro quadro. Anche i permessi necessari a costruire casa hanno un costo: la concessione edilizia è generalmente sottoposta agli Oneri di Urbanizzazione e al Costo di Costruzione, che mediamente possono variare dai 120 ai 150 euro al metro quadro.
Prima di iniziare a costruire sarà necessario procedere con gli scavi e il movimento della terra, operazione che può costare per un edificio medio anche fino a 30.000 euro.
Bisogna considerare anche l’allacciamento delle utenze, la cui cifra può variare dai 1.500 ai 4.000 euro. A tutto ciò si sommano i costi di progettazione e le parcelle di eventuali altri professionisti, come il geologo. Il compenso del professionista varia chiaramente a seconda del progetto che vogliamo realizzare e delle mansioni che intendiamo affidargli, che possono andare dalla progettazione alla direzione dei lavori.
Sommando tutti i costi sostenuti per costruire una casa (ad eccezione del terreno) è possibile fare una stima indicativa di massima che oscilla tra i 1.800 e 2.300 euro al mq.
Come si costruisce una casa: progetto preliminare e progetto esecutivo
Le prime fasi sono quelle progettuali, durante le quali la responsabilità è affidata ufficialmente ai professionisti scelti, che inizieranno con il lavoro di progettazione della casa.
Progetto preliminare per costruire casa
Inizialmente, verrà eseguito un progetto preliminare, ossia una prima ipotesi alla realizzazione del computo di massima e della stima dei costi delle opere da realizzare. Grazie al progetto preliminare il committente ha la possibilità di confrontarsi su ogni scelta con il progettista, rivedere la definizione degli spazi di ogni ambiente e farsi un’idea di quali altri professionisti verranno coinvolti, dall’impresa di costruzione agli artigiani per le finiture. Il progetto preliminare può subire modifiche per varie ragioni, come banalmente la necessità di ridurre i costi. Una volta giunti ad una soluzione soddisfacente ed economicamente sostenibile per il committente, si procederà alla stesura del progetto definitivo.
A questo punto un tecnico abilitato, che generalmente è l’architetto che ha eseguito i progetti, produce tutta la documentazione tecnica da presentare in Comune e presso altri enti interessati, al fine di ricevere tutte le approvazioni per procedere con l’esecuzione dei lavori.
Realizzazione del progetto esecutivo per costruire casa
Nel frattempo, si procederà anche alla realizzazione del progetto esecutivo, con il quale si dovranno definire nel dettaglio anche i materiali, gli impianti e le varie opere di finitura, sempre con una attenta valutazione del costo di costruzione relativo ad ogni alternativa. Il progetto esecutivo vedrà definito in modo dettagliato anche le strutture e le tecnologie scelte per la costruzione della casa, a seconda che sia in cemento armato, Acciaio o legno.
Scegliendo i materiali si dovranno considerare i costi, ma anche la qualità e le prestazioni garantite da ciascuno, la sostenibilità e l’efficienza energetica, cercando sempre il miglior compromesso possibile ed evitare che un materiale economico che conviene oggi, non diventi poi causa di spese future per manutenzioni, riparazioni e sostituzioni. Per la scelta di materiali e fornitori è importante richiedere sempre diversi preventivi.
Sicurezza sismica ed efficienza energetica: requisiti progettuali irrinunciabili Costruire casa significa anche realizzare un edificio che assicuri il massimo comfort per chi lo vive, che rispetti l’ambiente e che sia del tutto sicuro.
Mentre sul patrimonio esistente è necessario agire a posteriori e “correggere” ciò che non funziona, in una nuova costruzione la sicurezza sismica,
l’efficienza energetica e la sostenibilità sono veri e propri criteri progettuali, da considerare fin dal principio. Una casa sostenibile ed efficiente è un vantaggio sia per l’ambiente, che per i proprietari, in quanto elevate prestazioni assicurano risparmio nel tempo sui costi di gestione e manutenzione dell’edificio.
La sostenibilità deve essere ricercata fin dal progetto preliminare quando si decide di costruire casa, ma è scegliendo poi ogni dettaglio che ci si potrà fare un’idea concreta dei risultati raggiunti.
Cosa succede quando inizia il cantiere
Oltre alla redazione del progetto, è fondamentale poter contare su tutte le maestranze necessarie a portare avanti ed eseguire il progetto. Tra queste c’è, sicuramente, l’impresa di costruzioni a cui affidare i lavori.
Nella fase di redazione del contratto con l’impresa di costruzioni scelta, si definiscono aspetti come la nomina del direttore dei lavori, i tempi di consegna, eventuali penali relative ai ritardi e un capitolato con dei prezzi unitari utile al pagamento in fase di avanzamento dei lavori. Molto spesso può essere necessario provvedere a preparare il terreno prima di iniziare i lavori, ad esempio ripulendolo di rocce o altri ostacoli per gli scavi.
Fatto questo, si è pronti per iniziare con la costruzione della casa, che partirà dallo scavo e dalla realizzazione delle fondamenta, le basi dell’abitazione. Seguiranno le strutture portanti e poi i tamponamenti, l’isolamento, le partizioni interne, gli impianti e gli infissi.
Solo in un’ultima fase si provvederà a realizzare tutte le finiture, posando i pavimenti, gli intonaci e così via. Durante tutte le fasi di cantiere per costruire casa, i tecnici che hanno seguito il progetto affiancheranno i committenti per far fronte alle ultime scelte da prendere e ad eventuali imprevisti e/o problematiche.
Scarica il documento ACCIAIO. PROSPETTIVE INFINITE di Fondazione Promozione Acciaio, e dedicato ad una nuova cultura di progetto e all’acciaio, risorsa essenziale in una visione economica di tipo circolare
L’aspetto della sostenibilità ambientale è elemento imprescindibile ed indissolubilmente legate alle nostre vite ed all’ambiente in cui viviamo.
Anche nel settore delle costruzioni, la sostenibilità è ormai una parametro di valutazione fondamentale per la nascita e la crescita di nuovi progetti. Oggi più che mai è fondamentale concepire edifici efficienti utilizzando i materiali giusti, che non creino danni all’ambiente ed che siano orientati alla vita utile delle opere. L’acciaio è sicuramente uno fra questi.
Un documento FPA dedicato ad una nuova cultura di progetto e dell’acciaio
Il documento ACCIAIO. PROSPETTIVE INFINITE, dedicato ad una nuova cultura di progetto e all’acciaio, risorsa essenziale in una visione economica di tipo circolare, nasce con l’intento di far comprendere il reale impatto delle soluzioni in carpenteria metallica e delle tecniche costruttive legate al suo impiego.
Piano: «Questo nostro lavoro è fatto di fecondi sconfinamenti»; Mario Draghi: «Progetti dall’intrinseca bellezza»
A Palazzo Giustiniani, a Roma, la riunione con il senatore a vita e i giovani progettisti impegnati a realizzare nuove piazze trasformando luoghi marginali di tre città.
Agopuntori urbani, approcciano i contesti con empatia, danno un senso e nuova vita ai luoghi. Il loro terreno d’azione non sono solo gli spazi fisici, ma anche le persone e le loro aspirazioni, perché i luoghi che trasformano puntano al benessere collettivo e al soddisfacimento dei desideri opportunamente vagliati grazie ad una disinteressata progettazione dal basso. Il loro operare nutre quello spirito di coesione e di condivisione che deve solo essere stimolato affinché si realizzi quell’affezione al progetto indispensabile per costruire un solido futuro per gli spazi che vanno a ridisegnare.
È questo che fanno i progettisti del G124, il laboratorio di idee applicate ai luoghi marginali delle nostre città, costituito nel 2013 da Renzo Piano in qualità di senatore a vita. Per concretizzare le loro idee gli architetti e ingegneri del G124 partono da un budget nullo che costruiscono, con pazienza e spirito imprenditoriale, tessendo alleanze. Armati di tanta testardaggine e convinzione riescono a risolvere gli infiniti ostacoli che separano i render dai tagli di nastro.
È così che si sono concretizzati i progetti su Bari, Napoli e Rovigo: dove stanno per nascere nuove piazze, luogo per eccellenza della socialità, dell’incontro intergenerazionale, dove si alimenta e rinsalda lo spirito di comunità.
I giovani borsisti, finanziati da Piano con il suo stipendio da senatore, mettono in campo energie e competenze che travalicano i confini del mestiere dell’architetto. «Questo nostro lavoro è fatto di fecondi sconfinamenti, che costituiscono la ragione per cui riusciamo a fare bei progetti, piccole cose, facilmente replicabili perché impiegano budget limitati, ma soprattutto ricche di valori». Sono parole che l’architetto genovese usa per spiegare a un ospite d’eccezione, Mario Draghi, il senso del lavoro del G124. Un incontro, amichevole, avvenuto a Palazzo Giustiniani, a Roma, alla presenza dei progettisti del G124 e dei professori universitari loro tutor.
«Sono progetti molto belli come lo è la partecipazione diretta di tutti voi. Credo sia un’esperienza formativa anche per tutte le persone che coinvolgete nei vostri progetti, in cui trovo che vi sia un’intrinseca bellezza. Soprattutto, le motivazioni che li accompagnano e la partecipazione delle persone arricchiscono l’esperienza», replica l’ex premier rivolgendosi al gruppo del G124 dopo aver ascoltato, con grande curiosità ed interesse, l’illustrazione dei progetti in corso.
Napoli, nel Rione Sanità tra la magia di rituali ancestrali e la conquista di spazi pubblici negati
Per il progetto partenopeo è arrivato l’ok della Soprintendenza e si attende l’esito dell’imminente conferenza di servizi che dovrà dare il via libera definitivo al progetto. Le risorse ci sono, grazie all’iniziativa di crowdfunding intrapresa dall’Unione giovani industriali di Napoli con l’associazione dei Costruttori edili della provincia di Napoli (Acen), che ha raccolto ben 280mila euro. I rimanenti 70mila euro di lavori, afferenti all’ingresso del cimitero delle Fontanelle, saranno a carico della cooperativa sociale La Paranza cui è stata affidata la gestione e promozione del sito, che dovrebbe riaprire nel 2024 dopo la chiusura disposta nel 2018.
Napoli, immagine di progetto vista sull’ingresso del cimitero delle Fontanelle
A Napoli, il lavoro del G124 è portato avanti da Marino Amodio, Giuseppe De Pascale, Orazio Nicodemo e Davide Savoia, guidati da Nicola Flora e Daniela Buonanno, docenti della Facoltà di Architettura dell’Università Federico II.
Il progetto è parte di quel fiume in piena di iniziative che ha riscritto il destino di un quartiere centrale, ricco di emergenze architettoniche e di luoghi ipogei straordinari, una sorta di enclave fino a pochi anni fa, escluso dalla vita cittadina e conosciuto soprattutto per le attività malavitose. Un quartiere che ha saputo costruire il suo riscatto, a partire anche dalla reinvenzione di spazi abbandonati su impulso del visionario e intraprendente don Antonio Loffredo e della Fondazione di comunità San Gennaro onlus, da lui creata nel 2014.
Il Rione custodisce i palazzi settecenteschi con le scenografiche scale di Ferdinando San Felice, le catacombe paleocristiane (San Gennaro, San Gaudioso, San Severo), magnifiche chiese e il cimitero delle Fontanelle: un antico ossario realizzato nelle cave di tufo, dove è nato il culto delle cosiddette “anime pezzentelle”, un rituale ancestrale che consiste nel prendersi cura di un cranio (la cosiddetta “capuzzella”) nella speranza di poter ricevere protezione in cambio.
Napoli, progetto di riqualificazione per la realizzazione della piazza davanti alla parrocchia di Maria Ss del Carmine
Napoli, fotografie del sagrato della chiesa
Proprio lo spazio che precede e entra nella fenditura tufacea, funzionante da ingresso al cimitero delle Fontanelle, è il luogo in cui si sono concentrate le azioni del G124. I borsisti hanno lavorato per valorizzare e dare all’ingresso dell’ossario la dignità che merita, rendendolo accessibile alle persone con disabilità e consentendo alla massa tufacea di esprimere, sin dall’ingresso, tutta la suggestiva bellezza di un luogo di alto valore antropologico.
Lo spazio antistante al cimitero sarà ricucito al sagrato della contigua chiesa, destinato a diventare un’accogliente piazza, dove le aree per i pedoni saranno conquistate sottraendo metri quadri allo spazio che oggi è dominio dei veicoli. La piazza avrà una sua appendice, costituita da una gradinata: uno spazio privato concesso all’uso pubblico grazie ai borsisti del G124. In continuità con la piazza, la gradinata diventerà un luogo di sosta dove sedersi e incontrarsi.
Bari, un tetto d’alberi per trasformare uno spazio di risulta in una piazza con dignità di luogo pubblico
Bari, San Paolo, primo quartiere “satellite” di edilizia residenziale pubblica costruito nella città pugliese. Sono queste le coordinate del progetto portato avanti dal gruppo composto dai borsisti: Tiziano De Venuto, Ezio Melchiorre, Rosa Piepoli, Giuseppe Tupputi, cui si sono aggiunti a progetto in corso Sofia Scaringella e Antonio Antonino, guidati dai professori del Politecnico di Bari, Carlo Moccia e Francesco Defilippis.
Bari, festa di quartiere (maggio 2022) organizzata per recepire osservazioni e registrare desideri, cui hanno partecipato anche il sindaco, Antonio De Caro e l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso
Il team barese ha trovato nel Comune di Bari e nel suo sindaco, Antonio De Caro, dei solidi e interessati alleati. Il progetto per la realizzazione di una nuova piazza, che sarà battezzata Corte Don Bosco, è stato sposato dall’amministrazione che, grazie ad un accordo di collaborazione, ha messo a disposizione risorse umane e finanziarie. Ora i lavori per la realizzazione del progetto costituiscono uno dei lotti di un accordo quadro che il Comune ha bandito e che ha permesso di individuare l’impresa che eseguirà la piazza. Costo: 450mila euro per un’area di circa 3.400 mq.
Vista della piazza verso lo spazio della radura
Bari, vista sulla radura che interrompe il tetto verde che sarà costituito dalle chiome di allori e lecci
Il progetto si concentra su un vuoto urbano di forma triangolare, uno spazio per niente frequentato dagli abitanti, circoscritto da tre edifici in linea che lo chiudono su tre lati. Da vuoto urbano a spazio di relazione: a conformare la nuova piazza vi sarà un “tetto verde” composto dalle chiome di 80 allori e 19 lecci, interrotto nel centro da un foro circolare, cui corrisponde, al suolo, una radura, ossia un prato circondato da sedute disposte in circolo. Al tema arboreo si affianca quello della permeabilizzazione e rimodellazione del suolo. Via le betonelle, che saranno macinate e riutilizzate, per far posto alla terra stabilizzata drenante e ad un sistema di cordoli in pietra locale. Ad integrare la piazza vi saranno le sedute di pietra e un’illuminazione ben studiata con sorgenti Led ad alto risparmio energetico.
Bari, vista sullo spazio della radura
Bari, lo spazio oggetto di trasformazione, stato di fatto
L’avvio del cantiere è previsto per gennaio 2024; la durata dei lavori è quantificata in nove mesi.
Rovigo, l’anonimità dei luoghi si combatte a suon di musica e pennellate verdi
Cantieri in corso a Rovigo, nella piazza intitolata a Jerry Masslo del quartiere Commenda Est, dove è in corso la realizzazione del padiglione in legno. Il gruppo di borsisti è stato composto da Gabriella Coletta, Fedora Favaretto, Riccardo Giacometti e Cecilia Spezzati fino alla fase del progetto definitivo ed ora sono subentrati per la fase di progettazione esecutiva e realizzazione dei lavori da Maria Francesca Lui e Marco Lumini. Il gruppo di lavoro è guidato da Edoardo Narne, professore dell’Università di Padova. Il team veneto ha lavorato per dar vita ad un luogo attrattivo e accogliente, pensato per incanalare verso di sé i flussi del quartiere. La piazza, rinnovata, avrà un boschetto, nuovi margini alberati, un padiglione ligneo per gli eventi ed un’illuminazione ben studiata.
Rovigo, il cantiere di piazza Jerry Masslo con le foto del montaggio del padiglione in legno
L’identità del luogo, l’accessibilità, la sicurezza, la permeabilità e il verde sono i fattori che sono entrati in gioco nella progettazione. Aceri platanoidi, frassini e ontani, già selezionati nei vivai di Pistoia e irrigati con un impianto goccia a goccia, andranno ad aggiungersi ai tigli già presenti, rinforzando la componente verde della piazza.
La rimozione di una parte della pavimentazione è stata eseguita con l’aiuto dei ragazzi delle scuole e della comunità, in giornate-evento partecipate. Il coinvolgimento dei cittadini, delle scuole e delle associazioni di quartiere è stato costante e ora, mentre i lavori sono in corso, si iniziano a programmare gli eventi. Ci si prende cura del progetto dopo la realizzazione, con l’obiettivo di sperimentare le potenzialità del rinnovato spazio e del suo padiglione, concepito come un luogo per eventi che possa accogliere momenti di socialità e spettacoli, valorizzando la storica tradizione musicale della città veneta.
Rovigo, la piazza Jerry Masslo, lavori di demolizione della pavimentazione
Rovigo, pianta del progetto di riqualificazione di piazza Jerry Masslo
Rovigo, il padiglione in esecuzione
I progettisti del G124 accompagnano così la fase di crescita del progetto, mostrando i possibili usi e continuando quell’azione fondamentale, iniziata con l’ascolto e proseguita prima con il cantiere e poi con l’ideazione di eventi, che punta al coinvolgimento in modo da sviluppare nella comunità quel senso di appartenenza e di affezione al luogo che contribuisce in modo determinante al successo, nel tempo, di un progetto.
Il padiglione in legno e acciaio, del costo di 80mila euro, è stato progettato con l’aiuto dello studio Milan Ingegneria ed è eseguito e realizzato grazie alla generosità della ditta Bertani Legno che lo ha finanziato. L’amministrazione comunale e la Fondazione Cariparo si sono fatti carico dei costi per il rifacimento della piazza, ciascuna partecipando con un contributo di 80mila euro.
Chiedersi se è possibile uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza è molto comune. Scopriamo come fare
Claudia Mastrorilli (Collaboratore di idealista news)
10 Dicembre 2023, 17:00
Esplorare la possibilità di uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza solleva un interrogativo delicato. La stretta connessione tra lo stato di famiglia e la residenza implica un legame sostanziale, in particolare perché tale concetto rimanda direttamente alla condivisione dello stesso tetto da parte di persone legate da vincoli di parentela, matrimoniali, affinità, di tutela o affettivi.
Affrontare questa situazione richiede soluzioni fuori dal comune: l’unica via per uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza è quella di sdoppiare l’unità immobiliare di residenza. Tale azione si rivela cruciale per raggiungere questo obiettivo che, in genere, viene perseguito da coloro che desiderano beneficiare di talune agevolazioni fiscali e incentivi. Vediamo, più nello specifico, cosa fare per portare a termine questa operazione.
Stato di famiglia e nucleo familiare: facciamo chiarezza
Lo stato di famiglia identifica coloro che convivono sotto lo stesso tetto, legati da vincoli affettivi, matrimoniali, di parentela, affinità o tutela. Di contro, il nucleo familiare riguarda le persone che, a fini fiscali, sono sotto la responsabilità del dichiarante indipendentemente dalla convivenza, e viene utilizzato generalmente per il calcolo dell’ISEE e per la richiesta di talune agevolazioni fiscali.
Per lo stato di famiglia è necessario disporre dei documenti ufficiali del Comune, rilasciati dall’anagrafe, che mostrano la configurazione familiare anagrafica. Il documento dello stato di famiglia ha implicazioni legali, porta con sé dunque doveri e responsabilità per coloro che lo dichiarano ed è soggetto alla supervisione delle istituzioni cittadine. Alla luce di quanto detto, residenza e stato di famiglia devono coincidere mentre, ad esempio, due coniugi possono rientrare nel medesimo nucleo familiare avendo residenza diversa.
Seppure, in genere la famiglia anagrafica coincide con il nucleo familiare e dunque con lo stato di famiglia, ciò può anche non accadere. L’esempio classico che aiuta a capire la differenza tra nucleo e stato di famiglia riguarda la presenza di figli studenti fuorisede che, pur non vivendo con i genitori, rimangono parte del nucleo familiare poiché economicamente a carico loro.
Se invece, tali figli dovessero essere finanziariamente indipendenti, verrebbero esclusi dal nucleo familiare. Inoltre, come accennato, nel nucleo familiare è incluso il coniuge non legalmente separato, anche se non risulta nello stato di famiglia a causa, ad esempio, di una residenza diversa.
Dunque, esiste uno stretto legame tra stato di famiglia e residenza, ma non solo. Ciò che conta per il nucleo familiare è identificare i soggetti considerati fiscalmente a carico, mentre per lo stato di famiglia è fondamentale individuare la residenza e la presenza di almeno uno dei vincoli sopracitati.
Quando si può uscire dal nucleo familiare senza cambiare residenza?
Per capire come uscire fiscalmente dal nucleo familiare senza cambiare residenza è fondamentale, in primo luogo, riconoscere quali sono i soggetti fiscalmente a carico del dichiarante.
Per rientrare nel nucleo familiare, dunque, è necessario che vi sia un legame di parentela e che ci si trovi in presenza di determinate circostanze legate ai limiti di reddito. In particolare, sono considerati fiscalmente a carico:
i familiari che guadagnano meno di 2.840,51 euro all’anno (compresi gli oneri deducibili);
i figli al di sotto dei 24 anni che guadagnano meno di 4.000 euro all’anno.
Pertanto, se si desidera uscire dallo stato di famiglia per l’ISEE (nel caso in cui stato di famiglia e nucleo familiare coincidano) è necessario diventare indipendenti economicamente o interrompere il legame di parentela. A meno che non vi sia connessione tra stato di famiglia e nucleo, per capire come uscire dal nucleo familiare non è sempre necessario muoversi per cambiare residenza.
Dunque, il reddito minimo per uscire dallo stato di famiglia e dal nucleo familiare è di 4.000 euro all’anno per coloro che hanno meno di 24 anni e di 2.840,51 euro per coloro che hanno più di 24 anni.
Come prendere la residenza senza entrare nello stato di famiglia?
Se c’è un legame di parentela tra coloro che vivono insieme, come nel caso di un figlio che, pur essendo economicamente indipendente, risiede ancora con i genitori, non è possibile richiedere due stati di famiglia separati nello stesso luogo. Questa impossibilità deriva proprio dal vincolo di parentela tra i conviventi.
Tuttavia, se non esistono vincoli come matrimonio, parentela, affinità, tutela, adozione o legami affettivi tra coloro che vivono nella stessa abitazione, è possibile richiedere due stati di famiglia distinti. È necessario recarsi all’Ufficio anagrafe del Comune di residenza e dichiarare che non esistono tali legami tra i conviventi che abitano insieme.
canva.com
Devo prendere la residenza se non si ha una casa?
Una persona senza fissa dimora ha diritto all’iscrizione anagrafica e, per far ciò, deve rivolgersi all’Ufficio anagrafe del Comune nel quale desidera la residenza.
In questa circostanza, i Comuni possono creare una via immaginaria nell’anagrafe comunale per consentire l’iscrizione di questi soggetti, ma che risiedono nel territorio comunale senza avere un indirizzo fisico effettivo. Seppur si tratti dell’individuazione di luoghi fittizi, questa soluzione permette di registrare i soggetti senza casa nel Comune.
Come uscire dallo stato di famiglia senza cambiare residenza
Una volta chiarita la distinzione tra stato di famiglia e nucleo familiare, esaminiamo come uscire dallo stato di famiglia senza cambiare la residenza. È evidente che questa operazione sarebbe irrilevante per il nucleo familiare, poiché il concetto include anche i familiari a carico che non vivono nello stesso luogo. Tuttavia, questo distacco potrebbe risultare cruciale per ottenere determinati benefici, come ad esempio l’accesso al gratuito patrocinio.
Quindi, è possibile “togliersi” dallo stato di famiglia senza cambiare residenza? Sì. L’unica opzione per cambiare stato di famiglia con stessa residenza è trasformare l’unità abitativa in cui si vive in due appartamenti separati. In pratica, è necessario dividere la residenza originale in due abitazioni distinte, avviando una pratica edilizia presso il Comune. In questo modo, in maniera del tutto legale, si può uscire dallo stato di famiglia originario trasferendosi nella nuova unità abitativa risultante dalla divisione.
Questa procedura è legale, ma richiede spese significative che la rendono poco conveniente dal punto di vista economico. Infatti, per far ciò è necessario effettuare interventi di ristrutturazione e, pertanto i costi per creare nuovi impianti, nuovi accessi e altro possono essere considerevoli.
Chiaramente, se uscire dallo stato di famiglia, mantenendo la stessa residenza, significa anche uscire dal nucleo familiare, ciò potrebbe comportare vantaggi fiscali. Un ISEE più basso, derivante dal non considerare più i redditi di tutti i membri del nucleo familiare originale, potrebbe garantire maggiori agevolazioni e bonus economici.
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Uscire dallo stato di famiglia: pro e contro
Uscire dallo stato di famiglia porta con sé sia pro che contro. Tra i vantaggi di uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza spiccano
indipendenza: essere fuori dallo stato di famiglia, pur mantenendo la residenza, potrebbe portare ad avere maggiore autonomia e libertà nelle decisioni personali, poiché non si è più legati alle responsabilità familiari;
possibilità di richiedere agevolazioni: la ragione principale per cui si desidera uscire dallo stato di famiglia e mantenere la residenza riguarda proprio questo vantaggio. Infatti, grazie all’uscita dallo stato di famiglia e dal nucleo familiare per fini ISEE, non verrebbero più considerati i redditi di tutti i membri appartenenti al nucleo familiare originario. Questo potrebbe determinare un valore inferiore dell’ISEE che permetterebbe di accedere a maggiori agevolazioni fiscali e incentivi economici;
gestione finanziaria individuale: essendo fuori dallo stato di famiglia e, in particolare dal nucleo familiare, si ha la possibilità di gestire in modo più indipendente i propri affari finanziari senza essere coinvolti nei rapporti di dipendenza economici all’interno della famiglia.
Quanto agli svantaggi, tuttavia, uscire dallo stato di famiglia cambiando o mantenendo la residenza potrebbe significare assumersi la piena responsabilità delle proprie decisioni e delle proprie spese senza il supporto condiviso della famiglia oltreché la perdita di altre agevolazioni fiscali precedentemente godute in quanto parte dello stesso nucleo familiare.
Nel periodo in esame, le famiglie italiane hanno aperto mutui per l’acquisto dell’abitazione per un totale di 10.521 milioni di euro. Approfondiamo questo dato
La maggior parte di chi acquista casa lo fa grazie a un finanziamento. Dunque, i mutui sono decisivi per l’andamento del mercato immobiliare. Mettiamo allora sotto la lente d’ingrandimento il mondo del credito e in particolare i dati del secondo trimestre del 2023.
Li analizza Renato Landoni, Presidente Kìron Partner S.p.A., società del Gruppo Tecnocasa. Nel periodo in esame, le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 10.521 milioni di euro. Rispetto allo stesso trimestre del 2022 si registra una diminuzione delle erogazioni pari a -33,3%, per un controvalore di oltre 5.2 miliardi di euro. È quanto emerge dai dati riportati nel report Banche e istituzioni finanziarie – II trimestre 2023 pubblicato da Banca d’Italia a fine settembre analizzati dagli esperti di Kìron Partner SpA.
Se con il quarto trimestre di chiusura del 2021 si era registrato il primo segno meno dopo otto trimestri di rialzo consecutivi, con il secondo trimestre del 2023 registriamo il settimo segno negativo consecutivo a conferma che nel mercato del finanziamento alla famiglia per l’acquisto dell’abitazione le cose sono radicalmente cambiate. Il calo registrato nell’ultimo trimestre è anche il più marcato. La seconda rilevazione ufficiale del 2023 di Banca d’Italia segna un ulteriore acuirsi della contrazione le cui cause vanno senza dubbio ricercate nel mutato scenario socioeconomico e al repentino rialzo dei tassi di interesse che ha caratterizzato gli ultimi 18 mesi. Il mercato dei mutui resta comunque anche per il 2023 a buoni livelli rispetto a quanto registrato in passato, segnale che l’eccezionalità va ricercata negli anni passati quando i tassi di interesse sono rimasti ai minimi storici per lungo tempo sospingendo ai massimi il mercato delle erogazioni di mutuo.
Se analizziamo i volumi di mutuo in questo secondo trimestre 2023, notiamo un calo del -36,3% delle operazioni a supporto di un acquisto immobiliare, segno che la contrazione continua a coinvolgere, come già fatto nel precedente trimestre, questa tipologia di finanziamenti. Cambia invece la situazione legata alle operazioni di sostituzione e surroga che salgono del 45,2%. Nel secondo trimestre del 2023 risalgono quasi all’8% andando a raccogliere le rinegoziazioni di quelle operazioni di mutuatari incerti che nella prima fase di rialzo dei tassi avevano optato per un mutuo di tipo variabile ma che successivamente hanno preferito tutelarsi passando ad un tasso fisso.
Le conclusioni dell’analisi
Dopo la ripresa della prima metà del 2022, gli ultimi indicatori per l’area Euro mostrano un rallentamento dell’economia. Le stime sul PIL dell’area sono state riviste al ribasso. L’inflazione è prevista in calo in area 3% nel 2024 e al 2% solo nel 2025. L’instabilità politica, inoltre, si ripercuote sulla fiducia delle imprese e dei consumatori. Ciononostante, l’attuazione del PNRR e i flussi di liquidità dovrebbero consentire ingenti investimenti nelle infrastrutture del Paese e nel mondo del lavoro sempre che vengano rispettate le tabelle di attuazione.
Alla luce del contesto macroeconomico appena illustrato i tassi dovrebbero aver toccato l’apice della crescita e a meno di ulteriori scossoni legati all’andamento dell’economia, sono attesi stabili e in leggero ribasso a partire dal 2024. Le politiche di credito degli istituti restano attente ma concedono interessanti opportunità, soprattutto ai giovani che sono intenzionati ad acquistare la loro abitazione principale.
In generale ci aspettiamo, per la chiusura del 2023, un calo dei volumi erogati in area 40 mld sulla scia di quanto avvenuto nel primo semestre dell’anno con una ripresa progressiva già a partire dal 2024.
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