Case di lusso ancora status symbol, il mercato cresce.

Si dice che l’acquisto di una casa non sia più una priorità per i Millennials. Così abituati a vivere precariamente, sembra che abbiano rinunciato anche ad avere una casa di proprietà, a favore di soluzioni più flessibili, come affitti e Airbnb. Falso: secondo una ricerca di Bank of the West, gruppo Bnp Paribas, oltre il 30% dei Millennials è disposto a sottrarre fondi alla propria pensione o a contrarre debiti pur di riuscire ad acquistare una casa. In effetti, avere la casa di proprietà è ancora un obiettivo ambito. Il mercato immobiliare, soprattutto quello di residenze di pregio, sta attraversando un ottimo periodo: le compravendite salgono e i prezzi scendono. Il momento è buono e il trend permette agli acquirenti – soprattutto quelli che comprano prime case – di scegliere immobili di fascia medio alta per oltre la metà dei casi. Non solo: sono in aumento anche le vendite di immobili di valore che si aggira sul milione di euro.

I dati li ha forniti l’indagine semestrale del Notariato. Secondo il rapporto, nel primo semestre dell’anno sono state registrate 443.337 compravendite di immobili, con un calo del 5% del prezzo rispetto all’anno scorso (che già aveva segnato un -17% sul valore medio). Inoltre, c’è stato un aumento di oltre il 26% delle vendite di immobili con valore superiore ai 900 mila euro. Oltre metà degli immobili abitativi che sono stati venduti sono prime case: all’aumento delle vendite è corrisposto anche un incremento dei mutui richiesti, che segnano un +5% rispetto allo stesso periodo del 2017. A crescere non è solo il mercato immobiliare generico, ma soprattutto quello delle residenze di lusso, che conferma un trend positivo avviato lo scorso anno. L’analisi di Doxa e Santandrea Luxury Houses ha fotografato il mercato concentrandosi in particolare sui dati di Milano e Roma. L’indagine, oltre che a specificare i numeri e le zone di maggior interesse, ha identificato la tipologia della domanda degli immobili di pregio, coinvolgendo clienti ed operatori professionali.

Nel mercato degli immobili di lusso ruotano tutta una serie di elementi che rendono l’immobile esclusivo non solo per bellezza e qualità, ma anche per i servizi offerti. Dall’indagine, infatti, è emerso che l’acquisto di una casa di lusso che contenga anche elementi emozionali (pensiamo a caratteristiche legate al wellness o all’intrattenimento) è un investimento importante anche per stimolare la rinascita di quartieri decentrati. La casa continua a rappresentare un traguardo di vita, e la residenza di lusso è ancora uno status symbol importante. Oggi però, al momento dell’acquisto, si fa molta attenzione che la residenza sia tecnologicamente avanzata rispetto a sostenibilità energetica e impatto sull’ambiente circostante.

In questo senso, Milano è riuscita meglio di Roma a riqualificare quartieri decentrati per costruire immobili nuovi di pregio e tecnologicamente avanzati dando vita a progetti come City Life e Porta Nuova. La capitale è ancora indietro rispetto allo sviluppo urbanistico decentrato, e il lusso è ancora rappresentato da una casa nel centro storico: qui, infatti, il numero di compravendite è aumentato rispetto allo scorso anno. «Quello delle residenze di pregio è sempre più un mercato a sé, che segue delle dinamiche differenti rispetto al residenziale classico» ha detto Fabio Guglielmi, amministratore delegato Santandrea Luxury Houses. “L’immobile di lusso è un tipo di casa che conserva ancora il significato di bene rifugio, di investimento e che ha una tipologia di clientela che cerca un ambiente in grado si esprimere la sua personalità”. A Milano le zone in cui si compra di più sono Brera, centro storico e Magenta-Pagano. A Roma nei primi sei mesi del 2018 la domanda di immobili è cresciuta in tutte le zone con l’eccezione della zona Flaminio e Salario-Trieste dove la situazione è invariata. Il centro storico è la zona che costa di più, seguita da Aventino e Trastevere.

L’indagine Doxa-Santandrea ha tracciato anche alcuni trend per le case “del futuro” del mercato del lusso. Innanzitutto continuerà la tendenza avviata negli ultimi anni di costruire un ambiente unico tra soggiorno e cucina: quest’ultima, in particolare, diventa un luogo aperto alla socialità, possibilmente all’avanguardia anche da un punto di vista tecnologico. Il risparmio energetico, come detto, sarà una caratteristica centrale per l’acquisto, mentre le app serviranno per gestire la tecnologia nella casa, dagli impianti di sicurezza a quelli per l’illuminazione e per il riscaldamento. Il lusso sarà sempre più legato non alla zona o alla metratura della casa, ma piuttosto a elementi come i servizi annessi, la personalità dell’immobile (qui entrano in gioco le firme degli architetti), l’eco-sostenibilità e il contesto circostante.

https://www.fortuneita.com/2018/12/07/case-di-lusso-ancora-status-symbol-cresce-il-mercato/

Detrazioni per ristrutturazione casa al 50%, l’Agenzia introduce novità

Inserite le novità sull’invio dati all’Enea. Non è chiaro se il mancato adempimento faccia perdere l’agevolazione

L’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la guida per ottenere il bonus ristrutturazioni del 50%. Delineando come effettuare l’invio dei dati all’Enea per i lavori edilizi e tecnologici che implicano risparmio energetico e/o l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia.

Enea ha reso operativo, dal 21 novembre 2018, il nuovo metodo di invio dei dati esplicitati nella  Guida alle ristrutturazioni edilizie per rispettare  il nuovo obbligo introdotto dalla Manovra 2018.

Bonus ristrutturazione 50%: trasmissione dei dati all’Enea

Gli interventi elencati nella guida sono gli stessi presenti sul sito dell’Enea, quindi gli interventi soggetto all’obbligo di invio dati sono:

serramenti comprensivi d’infissi;

coibentazioni delle strutture opache;

installazione o sostituzione di impianti tecnologici, tra cui:

collettori solari;

generatori di calore con caldaie a condensazione;

pompe di calore;

sistemi ibridi, microcogeneratori (Pe<50kWe);

scaldacqua a pompa di calore;

generatori di calore a biomassa;

sistemi di contabilizzazione del calore;

sistemi di termoregolazione;

building automation;

impianti fotovoltaici.

elettrodomestici, collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato dal 1° gennaio 2017, come: forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga e lavatrici.

Anche i mobili rientrano tra gli “interventi edilizi e tecnologici che beneficiano del bonus ristrutturazioni ma comportano anche risparmio energetico”.

Enea: termine di invio dati

Il termine per inviare i dati all’Enea è di 90 giorni da fine lavori; per gli interventi, la cui data di fine lavori è compresa tra il 1° gennaio 2018 e il 21 novembre 2018, il termine dei 90 giorni inizia a decorre dal 21 novembre 2018, quindi la scadenza è fissata per il 19 febbraio 2019.

Ristrutturazioni con risparmio energetico: senza l’invio all’Enea si perde il bonus?

Dalla guida, non è chiaro se il mancato invia dei dati all’Enea faccia perdere il diritto alle detrazioni. Infatti, l’obbligo di invio è elencato tra le regole da rispettare per avere le detrazioni ma il mancato invio non è elencato tra le cause che possono provocare la perdita del diritto alle detrazioni. Inoltre dal nuovo portale Enea non si evince neanche che ci sia l’obbligo di conservare un’attestazione dell’avvenuto invio dei dati.

Non è previsto, comunque, che il contribuente conservi un’attestazione dell’avvenuto invio dei dati tramite il nuovo portale Enea.

https://www.notizieora.it/affari/detrazioni-per-ristrutturazione-casa-al-50-lagenzia-introduce-novita/

Marce le “casette” del post sisma: dopo i tetti di Visso tocca ai pavimenti di Muccia – VIDEO

MUCCIA – Carla Bartoccetti e suo padre anziano sono di nuovo fuori casa. C’è trambusto nella soluzione abitativa di emergenza a loro assegnata: i pannelli del pavimento, gonfi d’acqua, si sbriciolano come un biscotto.
Gli operai sono intervenuti in diverse casette del post sisma, almeno una ventina, che in località Pian di Giove a Muccia hanno avuto danni per l’umidità sotto ai pavimenti: in alcuni casi sono venuti fuori muffe e miceti, simili a dei funghi. In altri si sono allargate le fughe tra una listarella e l’altra del parquet e camminandoci sopra si avvertono avvallamenti sospetti. Dopo il caso delle circa 50 sae di Visso targate Consorzio Arcale con i pannelli del tetto rovinati ora tocca ai pavimenti di quelle costruite dall’altro consorzio che si è aggiudicato l’appalto per le soluzioni abitative di emergenza, il Cns. Sulle cause non è chiaro se le strutture abbiano preso acqua e neve durante le fasi di costruzione oppure se sia un problema idraulico, per delle perdite d’acqua. In ogni caso c’è amarezza e sconforto, dopo due anni di paura e disagi causati dal terremoto. Senza contare che le circa 1900 “casette” costruite nelle Marche sono costate alla Protezione Civile nazionale più di 200 milioni di euro.
http://www.etvmarche.it/2018/11/19/marce-le-casette-del-post-sisma-tetti-visso-tocca-ai-pavimenti-muccia-video/

Sconto sulle tasse per le case ecologiche

Tolmezzo – Il comune premia l’edilizia a basso consumo, con importanti riduzioni dei contributi per la ‘Bucalossi’

Chi a Tolmezzo vorrà costruire case che consumino poco e siano basate sui principi dell’edilizia sostenibile o procederà a importanti ristrutturazioni che vadano in tale direzione, potrà contare su consistenti riduzioni dei contributi dovuto al Comune. Le agevolazioni sono previste nel nuovo regolamento per il risparmio energetico e l’edilizia sostenibile approvato lo scorso luglio.
Realizzare case più efficienti significa consumare meno e contribuire alla riduzione dei gas serra, ma la scelta dell’amministrazione comunale, come ha spiegato sulla sua pagina Facebook il sindaco Francesco Brollo è di far leva sulla buona volontà dei singoli: “Non imponiamo obblighi, ma incentiviamo chi vuole costruire CasaClima o Passivhaus con detrazioni sugli oneri di costruzioni che vanno dal 20 al 60 per cento di sconto sulla ‘Bucalossi’.

Il sistema di agevolazioni è piuttosto articolato e prende in considerazione tre tipi differenti di certificazione (Passivhaus, Casaclima e certificazione nazionale) e va dal 50% di sconto riconosciuto alle case passive dove cioè il consumo di energia è inferiore ai 15 chilowatt ora al metro quadro all’anno al 10% nei fabbricati la cui efficienza sia stata calcolata basandosi sulla normativa nazionale, meno stringente rispetto a Passivhaus e Casaclima.

Il regolamento, per quanto non vincolante, contiene anche interessanti norme sull’orientamento dell’edificio, sulla tipologia dei materiali, sul tipo di riscaldamento adottato e molto altro, fornendo in pratica una serie di indicazioni molto utili a chi intenda costruire o ristrutturare in maniera tale da ridurre sostanzialmente il consumo di materie prime e di energia.

Ponti innovativi: la gallery con i 10 ponti stradali più avveniristici in Italia e nel mondo

Dalla Scozia alla Cina, dal Brasile a Padova. Sinuosi, alti, connessi con la IoT, sospesi, strallati: sono i ponti del futuro che è già diventato presente, da qualche parte nel mondo.

Non solo infrastrutture e vie di comunicazione, i ponti sono anche una combinazione di tecnologia e ingegneria innovativa. Negli ultimi anni, la sperimentazione di nuove forme strutturali grazie anche al progresso dei software di progettazione, ha portato ingegneri e architetti a sviluppare progetti originali e da record: sia che si tratti di ponti fluviali, viadotti o cavalcavia, i ponti del terzo millennio uniscono funzionalità e design estetico, ingegneria e innovazione, attraverso strutture maestose che si stagliano con eleganza nel paesaggio che li circonda.

Vi proponiamo a tal proposito una selezione di 10 ponti innovativi, realizzati in Italia e nel mondo e progettati principalmente per il traffico veicolare. Ponti strallati, ponti ad arco o sospesi, strutture in acciaio o cemento armato tra le più ambiziose per l’alto livello tecnologico delle componenti o per gli straordinari risultati ottenuti in termini di luci e campate. Si distinguono grandi nomi del panorama architettonico internazionale, tra i quali, solo per citarne alcuni, Santiago Calatrava, di cui abbiamo scelto l’ultima realizzazione in Italia (il ponte sul fiume Crati a Cosenza), Foster + Partners insieme a Michel Virlogeux per il capolavoro del Viadotto Millau in Francia (il ponte più alto al mondo con un’altezza strutturale che raggiunge i 343 m), l’architetto americano Richard Meier per il Ponte Cittadella ad Alessandria, lo studio danese Dissing+Weitling Architecture per l’ambizioso Ponte di Øresund che collega Svezia e Danimarca ma anche per l’avveniristico Queensferry Crossing in Scozia, progettato con software avanzati e dotato di sistemi di monitoraggio e valutazione della sicurezza.

http://www.ingegneri.info/news/infrastrutture-e-trasporti/ponti-innovativi-infrastrutture-stradali/

Renzo Piano: “L’architettura è una responsabilità sociale”

Roma, 17 set. (askanews) – Il grande architetto genovese Renzo Piano è protagonista alla Royal Academy of Arts che celebra i suoi 50 anni di carriera attraverso una mostra unica. Il sito Londra’Italia ha itervistato l’architetto. Si potrebbe realizzare una città intera con oltre cento dei progetti firmati da uno degli architetti più celebri del mondo: Renzo Piano. Adesso qualcuno l’ha realizzata davvero, con tanto di aeroporto, ospedali, grattacieli, edifici dedicati ai servizi ai cittadini, musei, ponti, strade e collegamenti vari. Lo straordinario plastico è in mostra presso la Royal Academy of Arts di Londra, parte dell’esposizione interamente dedicata a Renzo Piano che si è aperta sabato (15 settembre) per andare avanti fino al 20 gennaio del prossimo anno. “Costruire è una responsabilità sociale – ha detto Renzo Piano in occasione dell’anteprima riservata alla stampa -. L’architettura è un luogo in cui le persone s’incontrano e condividono”. La mostra illustra il lavoro di Piano in ordine cronologico, passando in rassegna 16 dei suoi progetti più significativi: dalle sperimentazioni degli esordi con sistemi strutturali innovativi come il Centro George Pompidou di Parigi (1971), al work in progress come l’Academy Museum of Motion Pictures attualmente in costruzione a Los Angeles, passando per edifici culto come lo stesso Shard di Londra (2012), l’aeroporto Kansai International di Osaka (1994) e il Whitney Museum of American Art a New York (2015).

http://www.askanews.it/esteri/2018/09/17/renzo-piano-larchitettura-%C3%A8-una-responsabilit%C3%A0-sociale-pn_20180917_00126/

Ponte di Genova, presentato il nuovo progetto dell’architetto Renzo Piano: “Sarà di acciaio e dovrà durare mille anni”

È stato presentato il progetto del ponte offerto dall’architetto genovese Renzo Piano per sostituire il Morandi, crollato il 14 agosto 2018

Il 7 settembre 2018 si è tenuto un vertice presso la Regione Liguria a cui hanno preso parte il governatore Giovanni Toti, l’architetto Renzo Piano, l’ad di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, e di Fincantieri, Giuseppe Bono, oltre al sindaco di Genova e il sottosegretario ai Trasporti.
Durante l’incontro è stato presentato nel dettaglio il nuovo progetto per costruire un ponte sulla A10 Genova dopo il crollo del Morandi.
A fine agosto, Renzo Piano si era reso disponibile a lavorare sul progetto di ricostruzione.
Al termine di un incontro avvenuto ad agosto con il presidente di Regione e con il sindaco di Genova, Renzo Piano aveva detto: “Quello del ponte è un tema che tocca tutti e tutte le corde: da quella tecnologica a quella poetica”.
L’architetto ha realizzato un progetto concretizzato nel plastico che ha portato con sé nell’incontro in Regione.
Il governatore Toti, a conclusione dell’incontro del 7 settembre, ha spiegato che la priorità è ricostruire velocemente il ponte per ripristinare la viabilità della città e ha promesso che i lavori saranno terminati entro novembre 2019.
Il sindaco di Genova Bucci invece ha annunciato che sarà indetto un concorso internazionale per ricostruire l’area sotto il ponte così da creare un nuovo quartiere più bello di quello di prima.
“Il lavoro fatto in queste 3 settimane è stato fatto sapendo che bisognava muoversi in fretta”, ha detto Renzo Piano.
“Il nuovo ponte deve durare mille anni, deve essere fatto di acciaio”.
“Il ponte deve essere semplice, normale, deve durare ed essere facile da mantenere, ma deve anche servire ad elaborare un lutto terribile”, ha affermato l’architetto, ricordando le vittime del crollo del ponte di Genova.
“I ponti sono il simbolo che tiene insieme le persone”, deve essere un’opera corale.
Le prime indiscrezioni sul progetto di Renzo Piano
Quarantatré pali dell’illuminazione, tante quante sono le vittime del crollo del vecchio Morandi. Una linea semplice e pulita, priva di “strallatura”, cioè di strutture che sovrastano la carreggiata, con il peso sostenuto interamente dai piloni.
Stando alle anticipazioni del Secolo XIX, sarebbe questa l’idea del nuovo ponte Morandi, realizzata dall’architetto Renzo Piano e consegnata al commissario per l’emergenza e governatore ligure Giovanni Toti.
Secondo quanto pensato dall’architetto e senatore a vita, le illuminazioni sono l’elemento “memoriale”: renderebbero omaggio alle 43 persone che hanno perso la vita il 14 agosto scorso e sarebbero visibili in tutta la vallata.
Il progetto di Piano è diverso rispetto a quello parzialmente annunciato da Autostrade per l’Italia, che al momento è la società designata per demolire e ricostruire il ponte: un viadotto in acciaio con una struttura strallata.

https://www.tpi.it/2018/09/07/ponte-genova-progetto-piano/

Il ferro e l’acciaio nell’architettura d’avanguardia

Il ferro e l’acciaio nell’architettura d’avanguardia

Il vetro, il ferro e il cemento armato sono stati gli indiscussi protagonisti dell’architettura d’avanguardia fin dalla seconda metà del XIX secolo, contribuendo anzi a definire il linguaggio del Movimento Moderno.

Il ferro in particolare, dapprima sotto forma di ghisa e successivamente di acciaio, ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione degli edifici simbolo dell’era industriale come grandi capannoni, centri commerciali, stazioni ferroviarie e grattacieli.

Questa tendenza non è mai tramontata e anzi l’acciaio è l’unico materiale attualmente disponibile per la struttura portante di edifici eccezionalmente alti e arditi come le Petronas Tower di Kuala Lumpur (452 metri) o il Burj Khalifa a Dubai, che con i suoi 830 metri è la costruzione artificiale più alta del mondo.

Inizialmente gli elementi strutturali in ghisa o acciaio, spesso con decorazioni floreali tipiche dello stile liberty, venivano realizzati su misura per fusione a stampo, ma già negli anni ’30 con lo sviluppo di grattacieli sempre più alti si diffusero i profilati industriali molto simili a quelli odierni.

Le principali applicazioni dei profilati in ferro o acciaio sono ovviamente gli usi strutturali, sia per l’esecuzione di infrastrutture ed edifici molto grandi, sia per costruzioni decisamente più modeste come tettoie, pensiline o soppalchi. La Fondazione Promozione Acciaio, che ha scopi di studio, ricerca e divulgazione, presenta sul proprio sito internet un’ampia raccolta di realizzazioni particolarmente interessanti.

https://www.lavorincasa.it/profili-di-acciaio-per-l-edilizia/