Il radon è un gas particolarmente pericoloso per la salute dell’uomo, che in caso di inalazione ha la capacità di provocare danni anche gravi al Dna delle cellule
Gas radon da dove proviene e che cos’è
Uno dei pericoli per la salute è il radon, un gas radioattivo naturale, insapore e incolore, che deriva dal decadimento nucleare del Radio, a sua volta generato da quello dell’Uranio.
Di per sé non è effettivamente dannoso, il problema sorge dagli elementi che rilascia in forma solida al suo decadimento.
Essendo più pesante dell’aria, di circa 8 volte, la diffusione è molto rapida, è capace infatti di spostarsi in maniera agile nel terreno risalendo in superficie, per giungere all’interno delle abitazioni.
Il radon in casa non è di facile percettibilità e si trova in locali bassi e poco areati, come garage e cantine.
Qui, accumulandosi, può entrare a contatto con il corpo tramite inalazione di vapore, fumo o polveri o se si ingeriscono alimenti contaminati.
Rischio radon: perché è pericoloso per la salute
Questo gas nobile radioattivo ha una tossicità che dipende da quanti sono i suoi prodotti di decadimento.
Questi, essendo elettricamente carichi, si attaccano al particolato presente nell’aria, per cui basta una semplice inalazione per penetrare nelle vie respiratorie.
Nel caso in cui entrino nel nostro organismo, aderiscono ai tessuti polmonari continuando a decadere. Ciò causa dei danni al Dna delle cellule, giungendo, nei casi più gravi, a tumori ai polmoni.
Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in concomitanza con L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC) ha classificato il radon nel Gruppo 1 delle sostanze cancerogene.
È stato provato che l’inquinamento da radon è causa del 10% dei tumori polmonari, per cui è fondamentale proteggere gli ambienti domestici e di lavoro.
Radon dove si trova e come si propaga
L’emissione del radon dipende da diversi fattori:
dalla permeabilità del terreno: un terreno compatto funge da barriera alla diffusione del radon, un terreno permeabile invece favorisce lo spostamento del gas in superficie;
dal grado di fratturazione delle rocce: nelle rocce compatte il radon resta intrappolato, in quelle fratturate si muove senza impedimenti. Il radon può essere inoltre trasportato dalle acque contaminate, mediante uranio e radio, che decadono e lo rilasciano nel terreno;
dalle variazioni di pressione e temperatura dell’aria tra interno ed esterno degli edifici: le concentrazioni sono più alte in inverno e durante la notte.
Le concentrazioni variano anche a seconda dell’area geografica (esiste una mappa radon italiana) e delle tecniche costruttive dell’edificio, viene infatti emesso da alcuni materiali come il tufo.
Il radon in casa può penetrare nelle crepe del pavimento o delle pareti, nelle fessure in vicinanza delle tubazioni o in presenza di pozzetti e prese della luce.
Gas radon: normativa
A livello europeo, la direttiva che tratta in maniera approfondita la questione del Radon, sia nell’ambito civile che professionale, è la 2013/59/EURATOM.
In Italia, il recepimento è avvenuto con il D.Lgs. 101 del 31 luglio 2020, ma ad oggi la sua attuazione è ancora in stato embrionale.
In particolare l’art. 12 del D.lgs. 101/2020 fissa dei valori di riferimento del Radon pari a:
- 300 Bq/m3 per le abitazioni esistenti;
- 300 Bq/m3 per i luoghi di lavoro;
- 200 Bq/m3 per le abitazioni costruite in seguito al 31 dicembre 2024.
Il decreto ha subito alcune piccole modifiche da parte del D.Lgs. numero 203 del 25 novembre 2022.
Misurazione radon
Vediamo ora come scoprire il radon in casa.
Per rilevare la sua presenza, l’unità di misura è il conteggio delle particelle emesse da radon e dai suoi discendenti a breve vita.
Ci sono varie metodologie: i metodi istantanei, utilizzati per eseguire delle indagini generali, i metodi di lettura continua, fondamentali per lo studio dell’evoluzione delle concentrazioni nel tempo, i metodi integrati, idonei per lo studio di rilevamenti ed ispezioni che consentono di decidere le azioni di bonifica in seguito alle misure prese per almeno tre mesi.
Gli strumenti per le misurazioni possono essere di due tipologie:
Strumenti attivi: elettrici e portatili che consentono il campionamento e la misurazione della concentrazione di gas radon in breve tempo. Dato che i risultati sono di tipo puntuale, i valori sono molto approssimativi, per questo motivo si consigliano per avere un’indicazione generica;
strumenti passivi: sono dei dosimetri che non necessitano di elettricità, collocati in punti specifici dell’edificio per un tempo che varia dai 3 ai 6 mesi, a seguito del quale si prelevano e analizzano. Il vantaggio del loro utilizzo è l’estrema precisione di misura. Sono formati da un contenitore in cui è alloggiato un polimero sensibile alle radiazioni emesse dal radon 222.
È molto importante eseguire delle misurazioni accurate per evitare di incorrere in errori di sottostima o sovrastima dei valori di concentrazione.
In generale il valore di riferimento per una corretta valutazione è una media annua, infatti meno sarà il tempo impiegato per la misurazione, maggiore sarà l’errore.
Gas radon come eliminarlo dagli ambienti
Dopo aver accertato la presenza di radon, è possibile passare a interventi di bonifica con l’aiuto di tecnici specializzati che siano in grado di decidere quale sia il rimedio più idoneo a risolvere la problematica.
In generale le azioni possono essere:
sigillare le fessure e le crepe;
- pressurizzare l’edificio;
- ventilare in maniera forzata il vespaio;
- impermeabilizzare il pavimento;
- depressurizzare il terreno;
- aerare gli ambienti;
- isolare le porte che comunicano con le cantine;
- aspirare l’aria interna, in particolare in cantina.
Nel caso di edifici di nuova costruzione, prevenire aiuta a diminuire il rischio.
È fondamentale infatti eseguire un monitoraggio del terreno anche in seguito allo scavo e isolare gli edifici tramite vespai, evitando dei diretti collegamenti con i seminterrati.
Difendersi dal radon in casa
Come anticipato, un metodo semplice ed efficiente per ridurre la presenza di radon in casa è ventilare gli ambienti, così da facilitare il ricambio di aria interna.
Per gestire il flusso è possibile utilizzare la ventilazione meccanica controllata.
Un’azienda che si occupa di fornire ottime soluzioni in questo ambito è VMC Italia Srl.
Sistema di ventilazione meccanica controllata VMC Italia
La serie GAM è formata da un’unità di ventilazione meccanica controllata a doppio flusso, munita di recupero di calore ad alto rendimento.
Le unità includono uno scambiatore in polipropilene a flusso laminare controcorrente che assicura efficienza elevata nel recuperare il calore sensibile.
Il motore dei ventilatori è a basso consumo e ha un’emissione di decibel ridotta.
La classe energetica dei prodotti è la A.
Tipologia di ventilazione meccanica per ridurre il gas radon
L’azienda Viessmann propone Vitovent per la ventilazione centrale e decentralizzata.
Vitovent abbina durata e affidabilità e possiede una caratteristica fondamentale, l’estrema silenziosità.
Ventilazione meccanica controllata Viessmann
È capace di garantire il ricambio di aria in funzione dell’aria esterna e delle condizioni climatiche, rimuovendo le sostanze inquinanti.
Il dispositivo permette di recuperare il calore tramite uno scambiatore integrato.
È ideale per azzerare le dispersioni termiche ed avere un risparmio sui costi di riscaldamento.
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