Nel 2019 il Consorzio Cortexa si riorganizza per potenziare ancora di più il proprio ruolo di diffusione delle conoscenze sui Sistemi di Isolamento a Cappotto e l’Abitare Sostenibile. C’è ancora molto da fare sul fronte della formazione e informazione per gli operatori professionali e i consumatori. Il patrimonio immobiliare è in buona parte obsoleto ed energivoro e le nuove costruzioni non sempre rispecchiano i requisiti di qualità e i limiti di consumo
Da oltre dieci anni Cortexa, progetto associativo che riunisce le più importanti aziende del settore dei Sistemi di Isolamento a Cappotto, si impegna a diffondere la cultura dell’Isolamento a Cappotto di Qualità, ma dati recenti parlano di un Paese, l’Italia, ancora molto arretrato.
Il 50% del parco immobiliare italiano è stato costruito tra il 1946 e il 1981 e rappresenta la parte più energivora dell’intero patrimonio. Nonostante questi edifici presentino ampi margini di miglioramento energetico – essendo caratterizzati da tipologie costruttive ricorrenti non soggette a vincoli di carattere monumentale e storico – ancora non vengono fatti abbastanza interventi in termini di efficienza energetica (dati Enea, 03/2018). E anche le nuove costruzioni presentano, ancora troppo spesso, dei livelli di consumo energetico inadeguati alle normative vigenti.
In base ai dati raccolti dal Centro Studi Cortexa, il mercato italiano dei Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto si può quantificare in circa 17 milioni di metri quadrati applicati ogni anno, a fronte di un patrimonio immobiliare costituito nel 2014 all’incirca da 56 milioni di unità abitative residenziali, senza tenere conto degli immobili destinati ad altri usi. I dati della Germania – elaborati dall’ufficio federale di statistica – sono un valido termine di paragone per comprendere l’arretratezza del mercato italiano in termini di efficientamento energetico degli edifici: a fronte di 41 milioni di unità abitative registrate nel 2014, in Germania vengono installati ogni anno circa 35/40 milioni di meri quadri di Isolamento Termico a Cappotto. Più del doppio rispetto all’Italia.
Considerato che gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi energetici dell’Unione Europea e che – sulla base del Quadro per il clima e l’energia 2030 – entro il 2030 le emissioni di gas serra dovranno essere abbattute del 40% rispetto al 1990, mentre l’efficienza energetica dovrà migliorare del 27%, urge un piano di intervento serio sul patrimonio immobiliare del nostro paese, che renda concreta l’applicazione della Direttiva sugli Edifici a Energia Quasi Zero e incentivi le ristrutturazioni. In Europa esistono infatti oltre 210 milioni di edifici, di cui il 40% costruito prima del 1960. Ogni anno ne viene rinnovato circa l’1%, vale a dire che oltre 110 milioni di edifici necessiterebbero di interventi di efficientamento energetico.
Inoltre, in Italia, sebbene la tendenza delle concentrazioni di polveri sottili (PM10 e PM2,5) e diossido di azoto (NO2) risulti in calo, sono moltissime le città italiane che oltrepassano troppo frequentemente il limite giornaliero di PM10 (XIV Rapporto ISPRA-SNPA 2018).
L’efficientamento energetico è una grande opportunità per i cittadini italiani, che non dovranno più vivere in immobili poco salubri e in città la cui aria risulta estremamente nociva per la salute. Le opportunità sono anche di tipo economico: un edificio ben isolato consuma meno e garantisce un ambiente interno più salubre, favorendo la riduzione delle spese per i consumi energetici e tutelando meglio la salute.
Oltre agli aspetti ambientali e di risparmio energetico, è importante sottolineare che le abitazioni ad elevata efficienza energetica valgono di più e si vendono prima: secondo Immobiliare.it, gli immobili nelle classi di consumo da A a D valgono in media il 12% in più rispetto agli immobili energivori e si vendono molto prima, con tempi di vendita del 18% inferiori rispetto agli immobili in altre classi di consumo. La sfida della ripresa del settore immobiliare, quindi, dovrà necessariamente passare dall’efficienza energetica: è necessario formulare una proposta per questa domanda di mercato, andando a rinnovare il patrimonio esistente e ad abbattere e ricostruire ciò che non è recuperabile o che lo sarebbe solo a fronte di investimenti troppo elevati per potere essere ammortizzati.
“Purtroppo l’intera filiera dell’edilizia – dalla produzione dei materiali, alla progettazione, alla costruzione – e anche il consumatore finale non sono ancora sufficientemente informati e formati per compiere la svolta verso un’edilizia sostenibile ed efficiente, che garantisca a chi investe ambienti sani ed investimenti che si ripagano nel tempo”. afferma Diego Marcucci, Presidente del Consorzio Cortexa. “Per questa ragione ci siamo dati, come Consorzio Cortexa, una nuova struttura e degli obiettivi ancor più ambiziosi: nei prossimi tre anni lavoreremo ad un ampliamento del nostro raggio d’azione. Non ci concentreremo più solo sui progettisti – elemento chiave della filiera che comunque non intendiamo trascurare – ma prevediamo di allacciare alleanze con Associazioni e Ordini di progettisti, Applicatori e Consumatori che, come noi, intendono promuovere le conoscenze sull’abitare di qualità e sostenibile. A questi interlocutori dedicheremo strumenti e contenuti specifici, per metterli in grado di scegliere ed agire al meglio. Per fare un esempio: secondo una recente indagine di Legambiente, il 56% degli italiani non sa quale sia la classe di consumo della propria abitazione, quando la classe energetica è nota, nel 39% dei casi si tratta di una classe G, e nel 6% dei casi di una classe A. Questi dati parlano da soli e noi faremo di tutto per migliorare questa situazione. Senza una corretta formazione e informazione il nostro Paese non potrà fare progressi decisivi. Il cappotto termico resta la misura di efficientamento energetico degli edifici in assoluto più efficace. Desideriamo che questo si sappia ma che si sappia anche che solo sistemi certificati, posati e progettati correttamente possono garantire i risultati attesi.”
A guidare il Consorzio in questo rinnovato impegno saranno Diego Marcucci, Presidente, Alessandro Monaco, Coordinatore Commissione Comunicazione e Federico Tedeschi, Coordinatore Commissione Tecnica. Origgi Consulting S.r.l, con il coordinamento di Daniela Origgi e il coinvolgimento della sua squadra di esperti di marketing e comunicazione, coordinerà e gestirà tutte le attività di comunicazione e marketing del Consorzio. TEP S.r.l, società consulenza e società di servizi di ANIT, con il coordinamento di Alessandro Panzeri, collaborerà con il Consorzio per fornire supporto per gli aspetti tecnici e normativi legati al risparmio energetico.
Cortexa è un progetto associativo nato nel 2007 e che riunisce le più importanti aziende del settore dell’isolamento a cappotto in Italia, aziende che hanno creduto nella forza di un percorso comune e che condividono la stessa filosofia di attenzione e priorità per la qualità del costruire nel rispetto dell’ambiente. Da oltre dieci anni i consorziati Cortexa condividono le conoscenze e la propria esperienza maturate da protagonisti nel settore del cappotto termico, sviluppando progetti e iniziative di informazione e formazione orientate a veicolare, diffondere e condividere la cultura dell’isolamento a cappotto e dell’edilizia di qualità.
Cortexa fa parte di EAE, l’associazione Europea di Produttori di Sistemi a Cappotto.